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In un quadro istituzionale caratterizzato da una profonda delegittimazione dei partiti politici, mai sopita anche dopo oltre vent'anni dalla "svolta maggioritaria" del 1993, con la storica sentenza n. 1 del 2014 la Corte costituzionale interviene in modo assai deciso sugli istituti del premio di maggioranza e delle c.d. liste bloccate originariamente previsti dalla l. n. 270/2005 (c.d. Porcellum) per l'elezione delle Camere, condizionando per il futuro il modo stesso del legislatore statale di approcciarsi al tema dell'ingegneria elettorale.