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Il lavoro affronta la tematica dell'"abuso del diritto" in relazione all'impiego dei mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale. Dall'osservazione delle concrete relazioni intersoggettive emerge che, talvolta, il creditore utilizza gli strumenti conservativo-cautelari, di diritto comune e di diritto speciale, per realizzare obiettivi pratico-giuridici che, nella sostanza, trascendono dalla funzione alla quale essi sono preposti dalla legge, arrecando un danno sproporzionato e, in taluni casi, del tutto ingiustificato, al debitore. Una prospettiva ermeneutica ed applicativa assiologicamente orientata, in forza della quale l'interesse del creditore va sempre bilanciato con quello del debitore, impone la necessità di individuare, all'interno del sistema normativo, il "giusto rimedio" a tali condotte. In quest'ottica, il ricorso alla "Drittwirkung" dei principi costituzionali ed europei consente di prospettare soluzioni operative, che appaiono essere le piú adeguate rispetto alle peculiarità delle singole fattispecie esaminate.