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La recente evoluzione del diritto vivente, recependo gli impulsi dottrinali, ha nuovamente richiamato l'attenzione degli interpreti sul controverso tema della diseredazione del successibile ab intestato, rispetto al quale si è registrato un significativo mutamento di prospettiva che dalla dimensione "affittiva" e "sanzionatoria" ha inserito l'istituto de quo nella complessiva funzione testamentaria di regolazione dell'assetto di interessi facenti capo al de cuius in relazione al momento in cui avrà cessato di vivere. Le ricadute di siffatto orientamento non tardano a farsi sentire sia con riguardo all'individuazione del contenuto tipico dell'atto di ultima volontà, sia con riferimento ai rapporti che vengono ad instaurarsi tra la diseredazione ed altri istituti successori quali la rappresentazione e l'indegnità, innovando l'impostazione tradizionale.