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L'attuale sistema della responsabilità d'impresa, a lungo circoscritto nel mero alveo dell'illecito aquiliano e dell'inadempimento, appare oggi profondamente innovato, per effetto della progressiva inclusione di parametri assiologicamente orientati a valutare il complessivo impatto d'attività. La riflessione contenuta nel volume mira ad indagare le prospettive di impiego, accanto a clausole generali e principi collaudati dalla nostra tradizione civilistica, della "responsabilità sociale d'impresa", quale strumento interpretativo ed operativo, idoneo a collocarsi nelle zone grigie dell'agire d'impresa, formalmente riconducibili sul piano della liceità e, ciò nondimeno, affatto conformi alle rinnovate esigenze di tutela della persona ed integrità del mercato. Nel complesso bilanciamento fra interessi dell'autonomia privata e utilità sociale dell'impresa, l'istituto in analisi, svincolandosi da una connotazione metagiuridica, mira ad arginare le distorsioni derivanti dalla gestione dell'impresa globalizzata, dalle crescenti asimmetrie informative, dalla subalternità dei creditori involontari che, a vario titolo, ad essa si rapportano.