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Andrea Caffi (1887-1955) e Nicola Chiaromonte (1905-1972) furono importanti esponenti della cultura europea, legati da una profonda amicizia e segnati a lungo da un destino di oblio o di marginalità. Il loro intenso dialogo - come il loro lacerante dissidio all'epoca della Guerra fredda - investì temi di ampio respiro, quali la rivoluzione e la guerra, il socialismo e l'antifascismo, le tirannie e le utopie. Questo carteggio, che offre un vivido spaccato della loro esperienza di esilio tra Parigi, New York e Tolosa, consente ora di riscoprirne la lucidità di sguardo e la libertà di giudizio intorno a quelli che, secondo la storiografia più recente, sono stati i nodi fondamentali della storia d'Europa, tra gli anni Trenta e il dopoguerra.