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L'obiezione di coscienza, intesa come istituto giuridico positivamente riconosciuto (obiezione secundum legem), ha goduto nel nostro Paese di una particolare fortuna, sia pratica sia teorica, in regime di servizio militare obbligatorio, consentendo di svolgere, per motivi di coscienza, il servizio civile in alternativa a quello militare. Oggi, sospesa la leva obbligatoria, le nuove frontiere dell'obiezione di coscienza riguardano soprattutto il campo della bioetica, nei suoi molteplici settori, particolarmente sensibili al fatto di coscienza (aborto, eutanasia, testamento biologico, sterilizzazione volontaria, ricombinazioni genetiche, procreazione medicalmente assistita, sperimentazione su animali, ecc.). Anche l'accentuarsi del pluralismo etnico e culturale (c.d. "multiculturalismo") introduce nella nostra società numerose istanze identitarie che reclamano un loro "diritto alla differenza", talora riconducibile a nuove ipotesi di obiezione di coscienza (sia riconosciute sia rivendicate).