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La "Crisi di Senso" può essere considerata la peculiarità della "postmodernità". Possiamo definirla come l'impossibilità, nel passaggio da una generazione all'altra, di generare modelli culturali e valori condivisi, di approdare all'edificazione di un nuovo contesto di riferimento che, su basi antiche, costruisca una struttura nuova. Tale condizione dell'essere umano è stata affrontata già da qualche decennio da più prospettive, quella sociologica, epistemologica, etica; a seconda che si focalizzi il problema rispetto al ruolo dell'individuo nella società, in funzione delle prospettive della conoscenza o riguardo i valori morali. Se ad esempio ci poniamo nell'ottica filosofico scientifica parliamo di "Crisi di Paradigma". La questione principale da affrontare è se si tratti di una condizione transitoria o di un punto di non ritorno. In quest'ultimo caso il termine "crisi" non appare adatto in quanto presuppone, etimologicamente, in quanto "opportunità", il superamento della crisi stessa. Parleremo dunque di "Vuoto di Senso" e "Perdita del Paradigma".