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Nicolaas il farmacista, Winnoch il vetraio, Félicie la contessa: sono alcuni dei personaggi che popolano gli spazi circoscritti dalle spesse mura della chiesa di San Giuliano. Ma c'è anche il giovane Garolo, che è appena tornato con la febbre dall'Africa e si è fermato qui, a soli 23 anni. Di lui rimangono, oltre al nome, l'elmo inciso sulla lapide sopra lo stemma di famiglia ed il monito: O fallax hominus spes o fiducia vana rebus. Son passati più di quattrocento anni da quel suo ultimo 26 Settembre.