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Celebrando il cinquantenario dell'autonomia comunale vengono via via presi in considerazione: - l'evoluzione di Ardea, sempre viva nel mito e nella storia, dall'epoca dei Rutuli fino all'epopea virgiliana; - la successiva presenza della Città nell'immaginario connesso alla formazione e diffusione della spiritualità del mondo bizantino (Santa Marina); - il periodo della lunga decadenza nei secoli del medioevo, in cui tuttavia emergono figure significative nella storia del brigantaggio preunitario; - il ricordo degli archeologi che negli ultimi decenni hanno saputo decifrare e ripercorrere i documenti e le altre testimonianze storiche legate al mito e alla storia ardeatini; - il ripresentarsi della Città nel moderno immaginario collettivo, in quei modelli artistici e culturali che nel nostro paese hanno accompagnato l'affermazione del cinema e del mercato automobilistico di massa. Presenza nell'ultimo periodo consolidata, anche a livello internazionale, dall'approdo di personaggi di straordinaria levatura artistica e culturale. Si pensi in primo luogo a Giacomo Manzù, gigante nella moderna figurazione artistica e non solo, che con la sua lunga ed attiva presenza in loco è stato il vero artefice della riapparizione di Ardea nel patrimonio culturale collettivo della nostra epoca. Scelta più recentemente compiuta anche da due grandi teologi, protagonisti e testimoni del progressivo affermarsi della "Chiesa dei poveri", tanto presente nell'insegnamento dell'attuale Pontefice. Paul Gauthier e Marie-Thérèse (Myriam) Lacaze, fondatori con Ettore Masina della Rete Radié Resch, hanno qui vissuto con i figli adottivi per due anni, presentando agli amici locali le proprie esperienze e ricerche spirituali, dal periodo dei preti operai fino agli sviluppi delle indicazioni del Concilio Vaticano II, fondamento delle molteplici esperienze di solidarietà internazionale.