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"Il terzo libro di poesie romanesche di Marcello de Iorio è una nuova fatica, fatta con passione e molta fantasia, è la storia di nuovi fatti, nuove favole, nuove situazioni, un colloquio con il lettore, nella speranza di accontentarlo, di strappargli un sorriso, una parola, anche una parolaccia. Lo sforzo di chi scrive è questo, far ridere o sorridere il lettore, destare il suo interesse, la sua curiosità, fargli mormorare, questa poesia mi piace, oppure che ha voluto dire, cosa vuole scrivere, ma lasciasse perdere non è il suo mestiere. Chi non scrive non sa' la fatica di chi scrive, gli sforzi, la tensione che occorre, però scrivere, non è soltanto bello, ma bellissimo, hai il piacere di parlare senza essere contraddetto, i conti si faranno dopo, dopo avranno modo, se ne vale la pena, di parlare male di te."