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Nome di spicco dell'età d'oro dell'arte finlandese, riscoperto negli ultimi anni grazie a importanti mostre, Akseli Gallen-Kallela (1865-1931) ha avuto un rapporto privilegiato con la cultura italiana, ripercorso in questo volume attraverso i momenti salienti della sua carriera. Viaggiando lungo la penisola, la visione dell'Italia quale depositaria dell'arte del passato si intreccia con l'accoglienza entusiasta riservata agli artisti nordici, tra scambi epistolari, incontri, sperimentazioni, occasioni espositive. Nel pieno del dibattito nostrano sulla questione dello stile nazionale, inoltre, i tanti artisti stranieri che come lui erano presenti nel nostro Paese vi riscoprivano un vivo laboratorio di tecniche, oggetto di rinnovato interesse nelle accademie d'Europa, di cui facevano tesoro una volta tornati in patria. Per questo il nome di Gallen-Kallela merita di essere riscoperto anche da noi, come una voce che, a distanza, può dirci qualcosa di nuovo sulla cultura italiana tra Otto e Novecento.