Tab Article
In questo secondo volume di raccolta dei suoi scritti l'autore, oltre all'inedito saggio sull'arte di immagine e scrittura, ha scelto testi relativi all'Arte Concreta, compresa l'unione del MAC col Groupe Espace, alla poco nota Arte Madí, alla produzione di esaltazione del fascismo nelle Biennali di Venezia, all'arte del collage, ai contrapposti aspetti dell'arte erotica, ai diversi materiali della scultura, all'arte monocroma in nero, all'arte ispirata dalla Divina Commedia (gli ultimi quattro canti dell'Inferno), senza trascurare la denuncia dell'autoghettizzazione delle mostre dell'8 marzo, mettendo in rilievo le origini femminili della pittura e della scultura, interventi critici sulla Biennale, con puntualizzazioni sulla confusione tra pop art e new dada. Il tutto contornato da un battesimo espositivo, una galleria di artisti, compreso Domenico Rambelli, pittore di donne dalle carni debordanti, che, caduto il fascismo, i partigiani volevano fucilare, nonché recensioni di libri (su Mario Ballocco, la cartapesta e la calcografia), editoriali polemici, innovative provocazioni espositive, stroncature, addii a Warhol, Calderara, Mazzon, Lia Drei, Palma Bucarelli, l'amico Pasquale Di Fabio e Sergio Vacchi, più l'intervista fatta a Rosenquist e quella concessa, quando ne era il Direttore Artistico, sul Magi '900 di Pieve di Cento, nato dalla sua storia dell'arte italiana per generazioni.