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Ghirardi è narratore e poeta degli spazi. La sua ispirazione tende spesso a condensare il flusso immaginativo in una matericità imminente, coraggiosa e in presa diretta, radiosamente fulminea, come nel caso delle apparizioni dell'alter ego del protagonista, la Poetessa. È come se perfino il settecentesco brulichio dei fantasmi veneziani avesse eluso la fissità della nostalgia, fluisse fuori dalla cornice di un Longhi e di un Guardi, e si confondesse tranquillamente in mezzo a noi. Provvisto di una spregiudicatezza tutta giovanile e moderna nel gettarsi nei meandri del quotidiano, nell'abbandonarsi ad essi senza timore, Ghirardi elabora una personale strategia per mimetizzarsi, e per meglio sferrare alla modernità il proprio dissenso.