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Molti dei lavori di Sükran Moral sono fisici, di una materialità sorda, sembrano aggiungere una dose di sfacciata intensa drammaticità al surplus di realtà che esibiscono come Speculum, Manicomio, Dolore, Zina; al contrario, altri anelano alla leggerezza, alla levità, ad una vaporosa perdita di gravità, a un'ascesi spirituale, come Hamam, Bülbül e Despair mostrano chiaramente. (Patrizia Mania)