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La politica agricola, a partire dall'unità d'Italia, è stata figlia del liberalismo cavouriano, che non rifuggiva dall'intraprendere riforme radicali e dall'attuare interventi pubblici. Una politica agricola che si integrava e si evolveva con le politiche liberiste dell'Europa e che talvolta toccava livelli alti di protezionismo. Nel Secondo dopoguerra, l'Italia e l'Europa scelsero l'economia di mercato. La scelta, però, non coinvolgeva l'agricoltura. La politica agricola comune (PAC), fortemente protezionistica, doveva garantire l'autosufficienza alimentare all'Europa ed un reddito sufficiente alle categorie agricole. Obiettivi, questi, raggiunti intorno agli anni '70.