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Un inedito manoscritto ritrovato dall'autore nell'Archivio Storico Diocesano di Tortona consente di risalire a taluni processi celebrati a Tortona fra il 1553 e il 1589 contro eretici, poligami e maghi, nei centri limitrofi alla cittadina piemontese e in alcuni paesi della sua diocesi. L'autore ricava e illustra il quadro religioso, sociale e culturale in cui si stagliano singole figure di "eretici", di semplici furfanti, di umili commercianti, di potenti e prepotenti arcipreti, di famiglie in aspro conflitto, di inimicizie ataviche e sempre identiche nel tempo. Il ricorso al tribunale dell'Inquisizione appare spesso uno strumento di vendetta nelle mani di quanti cercavano di far cadere sui loro "capitali inimici" una condanna che ne causasse la rovina.