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Milano, una città poliedrica e complessa, spesso persino contraddittoria, della quale, se si riescono a mettere a fuoco gli infiniti volti e le innumerevoli anime, non si può che subire l'incanto, come il francese Chateaubriand sosteneva già nel 1803. Di alcune delle anime milanesi, in particolare di quelle derivate dal mondo della cultura intesa quale forza produttrice e propulsiva, tiene conto questo volume. In un periodo difficile ma vitale come il secondo dopoguerra, Milano, pur tra le macerie da ricostruire, riuscì a consolidare i propri settori (editoria, stampa periodica, arte, educazione,...) e a ritagliarsi "piccoli" spazi che con il tempo sono diventati "grandi" spazi (pubblicità, design, moda, tv privata,...), dimostrando di saper anticipare tendenze future, e di aver fatta sua la lezione che la cultura non solo produce idee ma semplicemente produce, cioè porta profitti che sono insieme "spirituali" e "materiali".