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Questi "Racconti senza tempo" danno voce ai tanti "ultimi" che vivono ai margini di una società che, seppure rappresentata nella Sardegna di ieri, riflette senza veli e ipocrisie le attuali miserie e meschinità dell'animo umano. I personaggi che si susseguono nei venti racconti brevi incarnano le sfaccettature del genere umano, quel genere umano fatto non di eroi e di uomini virtuosi, bensì di uomini e donne piegati dalla miseria e dalla fame, costretti a lottare contro un destino già scritto e immutabile fin dalla nascita. Situazioni e vicende che molto spesso finiscono per diventare grottesche e comiche e che strappano al lettore un sorriso che mitiga, sommessamente, il grido di questi "ultimi".