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Le stringhe slacciate è un piccolo quanto sorprendente libro d'esordio. È ambientato prevalentemente in una Milano partecipe, città nella quale le persone e gli affetti si muovono e dialogano, si guardano, provano a comprendersi. Le piazze, le vie, gli appartamenti metropolitani - ma anche una seconda casa e altri luoghi di villeggiatura -fanno da teatro naturale agli incontri, alle domande e ai dubbi, alle gioie e alle piccole malinconie dei personaggi. Come nei libri di Raimondo Iemma, di Federico Zuliani e di Giovanni Catalano, per citare esempi tratti da questa stessa collana, il testo di un autore giovanissimo s'impone per una forza unica, annunciando con chiarezza una poetica e un futuro di scrittura.