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Il tema centrale del romanzo è il viaggio. Un viaggio, anche e soprattutto, simbolico. Un viaggio che rinsalda le proprie origini e le proprie radici e fa attraversare, altresì, la propria essenza umana, da quelle verità e quelle menzogne, che appartengono a ognuno di noi e sono spesso oggetto di scontro, nella nostra vita interiore. Ogni "verità" che ne scaturisce è però, linfa vitale per continuare ancora quel viaggio, quello più importante, quello del nostro passaggio terrestre. Davide Latela, è un uomo di successo, noto commissario di polizia, che ha l'opportunità di ritornare dopo molto tempo, ma solo per due giorni, al suo paesino natìo, un antico borgo, sperduto tra le colline di un insolitamente innevato Sud Italia. Verrà coinvolto in un accadimento che solo apparentemente, sembrerà impegnarlo come poliziotto. Invece, il tutto sarà un ulteriore arricchimento della sua semplice, ma nel contempo variegata personalità, sempre in bilico tra la accettazione sociale di quella sua professione e una inossidabile, ma in fondo dinamica e mutevole "essenza umana". La narrazione, è volutamente un po' "naif", di semplice lettura, colorita da sempre garbati interventi e inserimenti vernacolari, consoni alla particolare ambientazione e al respiro lieve e disincantato, che caratterizza tutta la vicenda.