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Ventuno episodi (o situazioni-caratteri nonché possibili microsceneggiature comicomelò) di puro intrattenimento dopocena - godibile altresì in ogni altro segmento del quotidiano dove auspicabilmente non si partecipi più del tempo per porre al bendisposto lettore la dolorosa domanda: "Che cosa si può dire che non sarà già stato detto?" Segretamente, discretamente attivo in background (oserà impadronirsi della scena solo per poche e sante parole), Emilio Cigoli, per quasi mezzo lungo secolo del secolo breve maschera vocale massima di ogni sorta di maschera visiva filmica e perciò rifacitrice di se stessa, è il prescelto vigile della diligente riesecuzione di ventuno rapsodie eventuali. Vogliamo immaginare, se non una risposta, una considerazione di Cigoli stesso alla dolorosa domanda? "Una nota, un sospiro, un fischio, un piccolo grande bang, rimedieranno un giorno alla nostra smania di dire e ridire, fare e baciare. Niente allarmi, però: accadrà in uno dei soliti remake della nostra vita". Ma ora che proprio il tempo, questa invenzione senza futuro, pare stringere peggio che una tenaglia, è meglio spicciarsi, fratello mio che tieni il sacco: in fretta, si va! prima del rischioso qualificarsi dell'"o che dir si voglia".