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Incomunicabilità, leggerezza, semplicità e limpida perfezione della mente dei bambini, questi sono i temi affrontati dall'autrice nella raccolta "I racconti delle bacche rosse". La parola scritta, disegnata, cantata non sempre è sufficiente per comunicare davvero, ed esistono anime che non possono o non vogliono recepire il messaggio: è la sofferenza, oppure il terrore che l'emozione sia troppo intensa a bloccare o impedire la comprensione tra persone. I bambini e gli animali con la loro natura semplice e diretta riescono invece a trovare passaggi segreti che gli adulti non sanno vedere: una fiaba raccontata da un libro viene accettata per ciò che è solo da un bambino, ed è ancora un bambino a mettere una piccola rondine azzurra di fronte al proprio sciocco egoismo. Un bambino, di nuovo, muove a commozione una gelida montagna che rifiuta l'amore, o rivela a un vecchio cappellaio la verità sulla vita e la morte, usando parole che nessun adulto può ricordare. Queste fiabe insegnano che nascondersi, rifiutare il contatto con gli altri per sfuggire l'incomprensione è inutile, come inutile è inventare canali di comunicazione alternativi poiché vivere è anche scontrarsi con la difficoltà di relazione umana. I luoghi di sogno rappresentano un rifugio in queste fiabe: che siano boschi incantati popolati da fate oppure fari arroccati su isole immaginarie, o ancora castelli di sabbia che custodiscono desideri.