Tab Article
Esce a distanza di due anni da "Dicono... che ho fatto un sogno" una nuova raccolta di poesie di Gianni Vecchione. L'autore novarese sembra volerci catapultare in un caleidoscopio di suggestioni, quelle che ci regalano la quotidianità, il rapporto intimo con la natura, i paesaggi urbani, la quiete della campagna, i misteri del firmamento, la ricerca negli spazi più reconditi dell'interiorità. Il poeta vorrebbe farci vedere con occhi nuovi "ciò che ci circonda, per riapparire col cuore straripante di emozioni e commozioni". La poesia di Vecchione è insomma un mondo: guidati dalla linearità del suo linguaggio, immediato e cristallino, ci si può aggirare avventurosamente dentro di esso. Ogni lettore può trovare le zone a lui più confacenti e restarvi ammirando. Si resta colpiti dal suo fraseggio essenziale, dalla sua capacità di scrivere con parole di casa, con parole di ogni giorno, non preziose ma in grado di cogliere allo stesso tempo l'intima natura delle cose. Il vero poeta "continua a camminare senza una meta", "per imparare a scrivere", per scrivere per tutti. Con passi lenti ma sinceri.