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Il bisogno di credere dell'uomo dei nostri tempi, ripropone la secolare doppia appartenenza del fedele, diviso tra una religione ufficiale, vista da un'ottica ecclesiastica, e la religiosità popolare, intesa come vissuto e spesso enfatizzata come alternativa o comunque diversa dalla religione vera. La presenza dell'angelo come figura di intermediazione tra l'umano e il divino, una costante tra le culture e le religioni, nel contesto verbicarese trova rappresentazione in un angelo molto particolare. L'angelo della tradizione verbicarese è un angioletto-bambino, una figura eterea, pura, protesa verso l'infinito che, con la sua mediazione, permette all'uomo, all'adulto, di rapportarsi meglio con il proprio Dio, ma anche con gli altri.