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Parafango nasce alla fine della seconda guerra mondiale in manicomio da madre nota e padre sconosciuto. Adottato da Mario (che lo trova, di ritorno dal fronte, abbandonato in una cesta di vimini lungo la strada), vive e cresce nella campagna lucchese. All'anagrafe Leonardo Martinelli, Parafango (così soprannominato dagli amici del bar) ha un sogno nel cassetto - partecipare al Giro d'Italia - che, nonostante sia una schiappa, riuscirà a realizzare arrivando ultimo a tutte le gare: di lui non parlerà nessun telegiornale o quotidiano dell'epoca; solo la testimonianza diretta di alcuni conoscenti che lo vedono passare da Castelnuovo Garfagnana durante la terza tappa. Sconfitto, torna in paese acclamato da tutti. Durante l'estate di quello stesso anno Parafango si innamora di Brunilde, la ragazza del circo che si è fermato per uno spettacolo. Dopo un duro scontro con il di lei padre Stanislav, i due giovani si sposano. Ma la loro unione non avrà lunga vita: "L'armonia tra loro durò fino a che in paese non arrivò il nuovo parroco, un giovane di bell'aspetto e dallo sguardo penetrante: si sa, a quel tempo capitava che a volte preti si diventasse per necessità e non certo per virtù". E questa sarà la sconfitta più dura che Leo dovrà sopportare per il resto della vita, fino al giorno del suo funerale.