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"Perché leggere un'opera letteraria in un mondo - come quello attuale - così centrato sul reale, sul pratico, sugli oggetti, sul denaro, sul qui e ora? Quando si legge una vera opera letteraria, in modo inevitabile si entra nella mente di un altro - che sia quella di un personaggio di un romanzo o di un poeta - e quindi ci si pone nella prospettiva altrui, si cerca di immaginarne i pensieri, gli stati d'animo, le aspettative, le aspirazioni, le speranze, le delusioni etc. In questo modo ci si decentra da se stessi, dalle convinzioni, dai desideri e dalle emozioni che ci contraddistinguono, raffigurandoci invece i contenuti mentali di altre persone. La lettura delle opere letterarie di qualità rappresenta da sempre uno dei modi fondamentali con cui impariamo a elaborare - come diciamo noi psicologi - una teoria della mente (cioè la rappresentazione che ciascuno di noi ha della mente altrui) per conoscere gli altri, provare empatia e simpatia per essi. Il presente [...] libriccino di Donatella Manzuoli non si sottrae a tale nobile caratteristica della letteratura [...]. L'autrice si pone in prospettive diverse per ruolo, genere, situazioni di vita e ne immagina implicazioni, dolori, gioie, tormenti, dubbi sostenendoci nell'imparare a decentrarci e a elaborare le teorie della mente altrui." (dalla prefazione di Davide Dettore)