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"Strano che tu mi cresca dentro come una matita, sempre più lunga, che comincia a scrivere imperiosa e segreta sulla carne viva parole mai udite, ardite, dolci come miele e che portano l'angoscia del cielo quando perde di sé memoria in un vortice sinistro di vento malaccorto; ma sei così ormai in me consistanziata che tutto io divido, la povertà e la pena forse non la gioia che rende liberi e estranei con animo indicibile e silenzioso. E intanto io scrivo, anche quando tu riposi."