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"Ciò che mi intriga nel futurismo non è tanto il dinamismo e il gesto che si sostituisce alla sostanza. Mi intriga la scomposizione dello spazio, le sue linee di fuga che fanno perdere al quadro la sua centralità. È già nell'aria l'eclissi della ragione e dell'eurocentrismo se altre linee possono vantare, da prospettive diverse, una loro autonomia. Penso che questo giustapporsi di linee abbia influito sulla scomposizione dello spazio e della figura nel cubismo con quella freschezza del mondo arcaico africano che fa da freno alla dissoluzione del tutto. Il futurismo in questo è stato veramente l'unica avanguardia del novecento. E questo modo di concepire lo spazio permette al futurismo di addensare più oggetti e più prospettive senza essere ridondante e senza essere dispersivo." (nota dell'autore)