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"Onde e mare, sempre uguali e sempre diversi. Infiniti e ineluttabili come una nave che non tornerà mai più al porto in cui fu varata. La cambusa piena di ancestrali fremiti presenti e rivissuti; di memorie di primavere che hanno anticipato estati, culmini e preludi, come Schopenauer ci insegnò; di declinanti discese foriere di realtà diverse. Impregnate di volontà tenaci volte a usare le superstiti energie per concretare il sogno, per viverlo effettivamente finché la notte non si imponga sulla sera" (dalla nota introduttiva di Rino Giannini).