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Quest'anno corrono cento anni dall'inizio della Grande Guerra: oltre nove milioni di morti. I documenti fotografici dell'epoca rimandano a immagini di città-scheletro, paesi e campagne sconvolti, ponti saltati. La Prima Guerra Mondiale ha visto impegnati ventotto stati e mezzi tecnici fino a allora sconosciuti (come carri armati e bombardamenti dal cielo) in una grande, smisurata tragedia. I monumenti al milite ignoto, che orrendi e maestosi si ergono in numerose piazze di città italiane, ormai lasciano indifferenti: vittorie alate, soldati aggrovigliati, baionette, elmetti con statue che grondano retorica patriottica e suscitano un leggero fastidio. Solo le lapidi con quei lunghi elenchi di scomparsi, poveri cristi mandati al macello, hanno ancora il potere di far riflettere e emozionare: quante vite oscure e quanti morti insensate! Giovani e giovanissimi chiamati a difendere la patria, mossi unicamente dalla speranza di ottenere - al ritorno - un lavoro e una vita.