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Dopo l'esordio con "Mater", il nuovo viaggio narrativo di Lorenzo Zumbo nello spazio dell'origine si dispiega nel paesaggio siciliano, tra la costa tirrenica della provincia messinese e il lembo più prossimo alle coste africane. L'estate che "rende molle ogni cosa, la allunga, la rimodella fino a farla diventare approdo, passaggio" è il tempo, più che la stagione, di questa discesa nell'Isola che genera lo spazio della memoria e della scrittura. "Non c'è ordine in questo diario di viaggio. Non c'è direzione precisa. Solo la scrittura che oscilla tra lo scirocco e l'ombra di ore troppo brevi", un tracciato di figure, paesaggi e inquietudini che rendono tangibili la contiguità tra l'"ordine imposto dalla luce" e il lutto, il mistero dell'ora di mezzogiorno.