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"Vagheggio un genere letterario misto, tra il saggio, il poema e il racconto". Così dichiarava Angelo Maria Ripellino, che si diceva attratto dall'idea di scrivere dei racconti-saggi "al modo di Borges". In questi racconti l'autore vi tenta l'alchimia della fiaba, l'azzardo del meraviglioso, con una scrittura "impreziosita da stralunate parole" che anima quadretti, teatrini e "macchine narrative" in cui confluisce "sempre sotteso di tenerezza e rimpianti e calore umano" il piacere di raccontare "concrete, tangibili storie".