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Jean Grenier, il raffinato intellettuale che esercitò una profonda influenza sul giovane, nel 1968, a quasi un decennio dalla morte del premio Nobel (1960), traccia, attraverso i ricordi, il profilo dell'allievo di un tempo e dell'amico di una vita. Sottraendosi alle pretese esaustive della biografia e del saggio critico, ci consegna il racconto del reciproco apprendistato che generò e alimentò un'amicizia fatta di molte intese ma anche di sostanziali e permanenti differenze. Con sobrietà di stile e intelligente umanità Grenier porta la sua "breve testimonianza" dell'amico-scrittore e dell'epoca che li ha accomunati e accende slanci, dubbi, scelte, contraddizioni da cui affiorano la vita quotidiana, la politica la religione, i temi esistenziali.