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Data la scarsa variabilità ambientale e l'elevato grado di antropizzazione, il territorio empolese è stato in passato oggetto di scarsa attenzione da parte dei botanici, spesso più attratti da aree di maggiore interesse naturalistico come le montagne o le coste. Da botanico per professione e per passione ho ritenuto quasi un imperativo morale porre le basi per una conoscenza completa delle caratteristiche della flora vascolare dell'empolese, la terra dove sono nato, cresciuto e tuttora vivo. La ricerca ha evidenziato una discreta diversità floristica: oltre 650 specie, tra cui piante di interesse fitogeografico e conservazionistico: alcune endemiche italiane, altre normalmente presenti a quote significativamente maggiori, o infine specie che presentano proprio nell'empolese le stazioni più interne in Toscana. Tra le esotiche, purtroppo è rilevante in negativo la presenza di numerose aliene invasive. Il mio auspicio è di stimolare curiosità e interesse per la flora spontanea da parte della popolazione. Di questi tempi, infatti, a parte le piante "utili" o alimentari, il resto dei vegetali tende a essere visto come una sorta di generico e anonimo verde che fa da sfondo alle nostre vite (un fenomeno noto anche come "cecità alle piante"). È infine necessario divenire consapevoli dell'aggravarsi, negli ultimi anni, del fenomeno delle invasioni biologiche e dell'importanza della tutela della biodiversità, in ragione dell'elevato numero di specie aliene e di una gestione del territorio non sempre ottimale dal punto di vista naturalistico.