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«La piccola, sconosciuta chiesa a cui questo libro è consacrato è l'unica delle sette chiese "in Ponte", che nel loro stesso nome serbavano il ricordo di una fisionomia di Pisa di cui non ci rendiamo più conto: quando la città era collocata tra due fiumi, l'Arno e l'Auser (prima che quest'ultimo cambiasse corso e nome trasformandosi nel Serchio), e aveva nel "Ponte" un suo quartiere, con relativa Porta Pontis (di cui qualche anno fa sono emersi dei resti). Archeologia del quotidiano, verrebbe voglia di dire, per quei pisani che volessero, camminando in città, pensarne le molteplici stratigrafie nascoste. Perciò San Tommaso in Ponte, unica superstite, rappresenta anche le altre sei chiese sorelle, e riassume nella propria la loro individuale "biografia": per ciascuna, le ragioni di una fondazione, la sequenza di sacerdoti e fedeli che le frequentarono, le opere d'arte che accolse, e poi i momenti di abbandono, di oblio, di distruzione.» (dall'Introduzione di Salvatore Settis)