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Un convegno a Pietrasanta ricorda, a cento anni dalla morte, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi (1871-1919), poeta ligure, nato e morto a Genova, vissuto a Ortonovo, inquieto viandante per tutta la vita. Nella vicenda culturale versiliese del primo Novecento, Ceccardo apparve come il banditore e l'interprete di quel mito di Apua nel quale si riconobbero variamente numerosi intellettuali anche così diversi tra loro come l'artista Lorenzo Viani e l'avvocato e uomo politico Luigi Salvatori. I saggi di questo libro illuminano, con varietà di approcci e di approfondimenti, un autore sicuramente ascritto ad una genealogia poetica che arriva a comprendere Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale e al tempo stesso una figura di intellettuale febbrilmente impegnato sui temi civili in cui si dibatté l'Italia fino alla Grande Guerra, lungo una esistenza che scorse autenticamente drammatica, con le valenze molteplici di un artista inquieto e carico di sogni e di un eversivo "vate".