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Oggi più che mai ci troviamo di fronte a un nuovo ordine mondiale lacerato tra le dinamiche omologanti della globalizzazione da un lato e le sempre più frequenti rivendicazioni identitarie e sovraniste dall'altro, uno scenario desolante in cui i valori universali perdono completamente la loro autorità e legittimità, così che i concetti di libertà, democrazia e uguaglianza appaiono come pallidi «fantasmi di un universale svanito». In una tale congiuntura storica, la filosofia è chiamata a riflettere in termini epistemologici ed ermeneutici sulle dinamiche di inclusione ed esclusione, elaborando nuovi paradigmi interpretativi e strategie volte ad arginare i fenomeni di emarginazione che sempre più spesso contraddistinguono la contemporaneità. In questa prospettiva, i diversi saggi raccolti nel presente volume intendono ripercorrere alcuni momenti significativi che hanno scandito la storia del concetto di universalità tra l'età moderna e l'età contemporanea, fornendo così un valido contributo allo studio del ruolo fondamentale che la filosofia può e deve ricoprire in relazione alla crisi dell'universalismo che appare a tutti gli effetti contrassegnare l'odierna temperie culturale, politica e sociale.