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Cosa genera affetto e attrazione tra gli esseri umani e perché? Quali sono i modi corretti per donare stabilità ai legami che nascono dalle manifestazioni simpatetiche umane? Queste domande costituiscono il cuore della ricerca aristotelica intorno alla philía, parola che sarebbe riduttivo assimilare a quella realtà che i moderni usano chiamare amicizia. Mescolando questioni etiche, politiche, antropologiche e ontologiche, Aristotele dimostra come la philía sia qualcosa di molto articolato: un fenomeno naturale alla base della famiglia; una virtù; una prerogativa fondante della pólis; il nome per un ventaglio ampio di relazioni umane. Questo libro prova a restituire la complessità della riflessione aristotelica sulla philía, il suo posto e la sua funzione nella filosofia delle cose umane.