Tab Article
Ormai dissodato il sentiero lungo il quale camminano letteratura e onomastica, ormai infoltito il territorio delle ricerche condotte all'interno del recinto indicato, ormai oggetto di ininterrotta discussione la metodologia cui affidarsi, è diventato possibile muoversi all'interno degli studi di onomastica letteraria approdando a una plurima varietà di ricerche. Si potrà allora indagare l'uso e il trattamento dell'onomastica all'interno di un filone specifico della testualità letteraria, il fantastico, in un preciso arco temporale, il Novecento. È quest'ultima la modalità adottata nel presente volume. L'analisi viene affidata all'individuazione di temi, situazioni, figure che spaziano dalla problematizzazione dell'unità psichica dell'individuo (sdoppiamenti; scienziati pazzi) a figure rappresentative dell'altrove inconoscibile (sirene; fantasmi). L'ampia campionatura di testi provenienti da numerose e spesso tra di loro distanziatissime aree culturali e geografiche disegna una mappa dell'impiego di varie forme di classificazione onomastica. Le ricadute del fantastico si avvertono infatti anche sulla scelta dei nomi dei personaggi, che vanno da nomi comuni e diffusi, senza dimenticare gli ipocoristici, a nomi comuni ma con potere evocativo; a questi si aggiungono i nomi parlanti, i nomi della tradizione antica o evocatori di mondi lontani, i nomi di invenzione, lo slittamento metaforico dal nome proprio al nome comune. Con prepotenza si affaccia infine l'occultamento del nome: un silenzio denso di significati indica l'impossibilità di nominare l'innominabile e così l'occultamento del nome si fa emblema della volontà di far tacere un messaggio 'altro'.