Il gioco di zara. Dante tra Virgilio e Beatrice: alcune riflessioni di Grimaldi Emma - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Il gioco di zara. Dante tra Virgilio e Beatrice: alcune riflessioni

  • Autore: Grimaldi Emma
  • Editore: ETS
  • Isbn: 9788846750549
  • Categoria: Letteratura italiana: critica
  • Numero pagine: 291
  • Data di Uscita: 03/05/2018
30,00 €
Esaurito

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Cercando d'interrogarsi sul senso odierno del diffuso rituale critico delle "Lecturae Dantis", questo libro raccoglie, nella seconda parte, alcuni esercizi di lettura di canti danteschi, risalenti a diversi momenti e a diverse occasioni. Del tutto inedita, la prima parte si compone invece di una serie di riflessioni, articolate in quattro capitoli, intorno a un centro tematico da individuarsi nella figura e nel ruolo di Virgilio, nella Commedia. Nella vivace dialettica dei suoi rapporti con Dante, della Commedia autore e personaggio, nel disappunto spesso silenzioso che lo accompagna nel corso dell'ascesa purgatoriale, inducendolo a chiedersi, quando più gravoso sente il peso dell'esclusione dalla Grazia, come e quando nella sua vita ha sbagliato, proprio come fa, a gioco concluso, colui che ha perso la partita a dadi. Momento ad un tempo centrifugo e centripeto di queste riflessioni non può infatti non essere la problematica attinente le ragioni dell'esclusione del cantore di Enea dalla salvezza cristiana. Ragioni pur radicate entro un sistema culturale certo legittimante la scelta di Virgilio a guida nel viaggio oltremondano, in nome di tutto quanto consente di percepire, nella sua poesia, il presagio di una prossima renovatio mundi o cristiana palingenesi. Si affaccia così la cauta ipotesi che tale componente profetica, insita nella vocazione poetica virgiliana, possa anche essere intesa come segno di una predestinazione di Virgilio alla salvezza: predestinazione non giunta al suo esito, rimasta congelata e irrisolta, perché contraddetta da particolari scelte politico/ideologiche, dall'esercizio di quel libero arbitrio che non è innata virtù umana, ma dono supremo concesso all'uomo dalla divina bontà.

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