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«Credo che abbiano ucciso una persona, forse è viva». Sono queste le parole che arrivano come una pugnalata al centralino del 118 in quel maledetto 13 agosto 2007. A pronunciarle è Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi. La persona non era viva ma, poco dopo, venne rinvenuta, sulle scale di casa sua, con il cranio sfondato da decine di martellate. L'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, racconta in questo libro la sua odissea durata per ben dieci anni: un decennio di processi, di angosce, di soddisfazioni, ma anche di interviste e fughe di notizie, riflettori e dubbi, con addosso una notorietà a volte difficile da sopportare. «Quell'esperienza - scrive Tizzoni - mi prova e inizio a capire il senso delle parole di un anziano cronista che io e Marzio avevamo incontrato in una trattoria poche settimane prima a Parma. In quell'occasione ci disse: "Ormai siete anche voi parte del circo mediatico. Finirete con l'odiarci". Io ingenuamente risposi: "Ma perché? Noi rappresentiamo le persone offese". E lui: "Non importa"». Prefazione di Rosanna Santoro.