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Nel sogno il pensiero corre ai tempi della mia giovinezza quando negli estivi tramonti dorati giocavo sull'Arno con gioia e serenità. Non vedo però le centinaia di farfalle colorate che ornano i fiori spontanei, non sento lo stridio delle centinaia di rondini che volano nel cielo o il canto assordante delle cicale. Ma dove sono quei luoghi che percorrevo da bambino con l'animo ricolmo di gioia seguendo l'aquilone trascinato in alto dal vento? Ma dove sono quei negozi e quelle botteghe che attiravano la mia curiosità e suscitavano i tanti desideri? Mi sveglio all'improvviso con il batticuore. Piano piano però il battito rallenta quando subentra la consapevolezza che quel paradiso che avevo conosciuto da bambino non esiste più, ed è perduto, per sempre, per tutti.