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In queste "Meditazioni Laiche dentro un servizio d'amore culturale", Idana riassume il suo impegno di tutta la vita a innovare con criterio sperimentale "metodi e contenuti nella formazione di bambini e adulti", in particolare nella scuola d'infanzia da lei definita "prima scuola", chiarendone l'identità (merito ufficialmente riconosciuto nel Convegno Nazionale Nidi e Infanzia di Montecatini Terme del marzo 2012). È un testo intenso amorevole vivace che unisce rigore scientifico e vita, in una visione sinceramente e brillantemente autobiografica. Perciò risulta anche un dono al lettore che voglia confrontare la propria vita con sguardo lungimirante ai valori supremi, in questo tormentato inizio del Terzo Millennio, di libertà e nonviolenza, da Idana ritenuti pilastri strutturali, solenni come una colonna dorica, nella costruzione culturale degli umani. Intrinseca a tale visione è la solidarietà, come principio relazionale comune a tutti gli abitanti del pianeta: per rendere possibile "la riscoperta dei nessi del cosmo" e vivere l'incontro "fra le differenti culture dei popoli". Il libro offre una scrittura mista tra prosa e poesia, "mescolando le poesie in mezzo ai racconti in prosa e alle meditazioni sul volontariato culturale e sul lavoro di ricerca con metodi in direzione scientifica". Così ebbe a dire di Idana Franco Manescalchi, interpretandone l'impegno culturale: "come di un fiume impetuoso e benefico che scorre da anni fra due sponde, ugualmente verdi e rigogliose, costituite da un lato, da una produzione di testi pedagogico-scientifici; e dall'altro, da poesie forti e originali, mai salottiere".