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L'essenza di un concetto è riconducibile alla sua storia, alla diacronia del suo sviluppo? Questo libro muove da una risposta fermamente negativa a tale domanda, nella convinzione che, laddove istanze ideologiche o morali agiscano nel modificarlo, la sua storia diventi la storia del suo progressivo fraintendimento. Apparentemente tramontato nei due secoli scorsi, il concetto di mimesis/imitatio - probabilmente la categoria fondamentale della concezione estetica dell'Occidente - sta tornando in primo piano nel dibattito degli ultimi decenni. Se tuttavia la serietà del concetto, pur reinterpretato, è stata largamente recuperata contro le banalizzazioni cui era andato incontro, i ben più gravi pregiudizi ideologici che lo hanno distorto sono rimasti nell'ombra. In questo saggio, allora, ripercorrere le tappe fondamentali della riflessione sulla mimesis fino a risalire all'etimologia della parola non è un modo per farne la storia, ma al contrario per sottoporla a critica, giungendo a una ridefinizione complessiva del concetto che, attraverso categorie moderne, ne recuperi il valore originario.