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Imprimendo una cesura epocale, la Grande Guerra ha costituito lo spartiacque della modernità e continua ad essere un evento più che mai presente nella memoria collettiva e nella coscienza civile dell'Europa; e per l'Italia ha rappresentato anche l'occasione di una partenogenesi della unificazione nazionale, amplificata mitograficamente e, al tempo stesso, contrappuntata da una lettura critica e antiretorica degli eventi, che si è prolungata sino ai giorni nostri. Raccogliendo gli atti di un convegno sassarese, tenutosi nel dicembre del 2016 in occasione del centenario, questo volume privilegia l'indagine letteraria - da Pirandello a De Roberto, da Malaparte a Lussu e a Dessi - ma si apre a feconde prospezioni in orbita europea (Romain Rolland, Ludwig Wittgenstein, Robert Graves, John McCrae e Harry Midgley) e in ambito interdisciplinare (dalla mostra virtuale alla scrittura creativa e al cinema), investigando anche la retorica parlamentare, la letteratura per l'infanzia e la diversa posizione ideologica di fronte all'evento bellico assunta da due pensatori, Eduardo Cimbali e Giorgio Del Vecchio, temporaneamente migrati nell'ateneo sassarese.