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"Riassumendo in pagine dense e suggestive l'esperienza di tutta una vita dall'impegno nei servizi psichiatrici al Teatro dell'oppresso alla vicinanza ai morenti, fino alla creazione di una nuova pratica di laboratorio dei corpi - Claudia Melli ci introduce nella dimensione, insieme ricca e misteriosa, del corpo, delle sue risorse insospettate, del suo legame con le immagini e l'immaginazione: una lezione preziosa non solo sul piano filosofico, ma anche su quello pratico e operativo della gestione della salute e, in generale, sull'urgenza di una nuova 'biopolitica' e della costruzione di una nuova soggettività." (Manlio Iofrida)