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"Verità e visioni" raccoglie saggi su poesia, pittura, cinema e politica, sparsi in riviste, miscellanee e cataloghi. Scritti d'occasione, dunque, esterni agli interessi più immediati dell'autore, che si incentravano in particolare sulla narrativa dell'Ottocento. Vi splende tuttavia la stessa intelligenza delle opere di maggiore impegno, articolata come al solito in un pensiero consequenziale, definito e coerente, benché non sistematico. Montale e Prati, Fortini 'figurativo' e Ingrao poeta, Antonioni e Fellini, Sebastiano Timpanaro e Ivan Della Mea, Antonio Possenti e Milena Moriani sfilano in queste pagine, catturati da un occhio 'curioso' che si interessa a tutto tondo della realtà e delle arti. L'oltranza è insieme fine e strumento di un esercizio critico, che va oltre visioni del mondo tradizionali o espressioni di una cultura dominante, alla ricerca di opere che rivelino aspetti inediti, verità problematiche e scomode. In questa tensione a cogliere il 'nuovo' o il 'diverso' soprattutto di autori 'irregolari' e minoritari si riconosce lo spessore di un 'gusto' affinatosi negli anni, in una misura di eleganza e di verità interpretative.