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Nella storia del concetto giuspolitico di libertà, la libertà in materia religiosa ha svolto un ruolo di prim'ordine: essa ha richiamato l'attenzione di filosofi e giuristi probabilmente più a lungo e più intensamente delle altre, è stata la prima ad essere rivendicata in forme prossime a ciò che intendiamo oggi per libertà tout courte ha costituito, in vari sensi, il prototipo delle libertà moderne. Si tratta dunque di un tema inesauribile e particolarmente interessante proprio in relazione al contesto italiano, caratterizzato dalla presenza dominante dell'unica 'religione-Stato' esistente e in cui la formulazione delle disposizioni costituzionali ha reso incerta la definizione giuridica di questa libertà. Il lavoro proposto da Marco Croce passa in rassegna, fornendo abbondanti riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, la normativa costituzionale, anche in prospettiva storica, la giurisprudenza del giudice delle leggi, nonché i provvedimenti legislativi e amministrativi rilevanti, e la casistica giurisprudenziale generata dal contenzioso sugli stessi. L'intera trattazione assume come direttrici di fondo due tesi, che vengono fatte emergere criticando le prospettazioni altrui e le soluzioni legislative e giurisprudenziali fornite sino a oggi: da una parte, si sostiene che la regolamentazione del fenomeno religioso non può prescindere dall'apparente paradosso di un potere statutale...