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Erede della 'grande tradizione' inglese, come lo definì F.R. Leavis, ma al tempo stesso protagonista assoluto della rivoluzione che interessa il romanzo europeo del primo Novecento, Joseph Conrad è ormai assurto al rango di 'classico moderno'. Questo volume ne propone un articolato studio come autore 'protomodernista' e originale interprete del nichilismo che permea la fin de siècle quanto l''età dell'ansia' di Eliot e Joyce. Il libro delinea la poetica e le coordinate estetico-assiologiche di Conrad, con assaggi ermeneutici che interessano la sua opera completa, ma riserva specifica attenzione ai testi conradiani di maggior rilievo: dai romanzi che investigano l'alterità coloniale (Heart of Darkness), ai grandi affreschi socio-politici (Nostromo, The Secret Agent), agli intensi studi sull'alterità psicologica e filosofica (The Nigger of the 'Narcissus', Lord Jim, Falk, Victory, The Shadow-Line). Di Conrad si studiano sia l'idioletto stilistico-letterario, sia le modalità con cui lo scrittore dialoga con gli intellettuali che più decisamente hanno influito sulla sua opera e sulla cultura a lui contemporanea, da Carlyle a Nietzsche e Schopenhauer.