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La bucolica volgare visse nel Quattrocento un periodo di grande fertilità, partendo dai due maggiori centri toscani, Firenze e Siena. Le Bucoliche di Jacopo Fiorino de' Buoninsegni, che qui si pubblicano, rappresentano uno dei primi e più interessanti esempi del nuovo genere. L'autore, senese di nascita e rifugiato a Firenze dopo l'esilio, compose quattro egloghe dedicate ad Alfonso d'Aragona e una quinta a Lorenzo Medici. I componimenti evocano scenari e tematiche tipiche del Bucolicum carmen di Petrarca e sono caratterizzati da uno stile fortemente allegorico, spesso oscuramente allusivo a episodi politici, ricco di suggestioni dantesche e con alcune peculiarità che possono considerarsi anticipazioni del dramma pastorale. Goderono inoltre di larga diffusione entrando a far parte della più significativa silloge di egloghe volgari, le cosiddette Bucoliche elegantissime, uscita a Firenze nel 1482 per i torchi di Bartolomeo Miscomini.